Ponte alle Riffe
Il sottosuolo della valle del Mugnone è ricco di acqua che, proveniente dai rilievi circostanti, scorre fino al livello del torrente. Prova ne sono i pozzi antichi che troviamo ancora nei giardini di alcune abitazioni, un tempo presenti presso ogni casa.
Lungo le sponde del Mugnone possiamo osservare che in alcuni punti l’acqua emerge dal suolo più in alto rispetto al torrente. Sul greto costantemente allagato prosperano varie piante palustri perenni. Alcune di queste specie sono tradizionalmente utilizzate in cucina, ma attenzione: non è raccomandabile raccogliere piante mangerecce presso corsi d’acqua inquinati da scarichi fognari (come è il caso del Mugnone in città).
Che ne è stato del vecchio ponte?
Nel luglio del 1944 fu minato e fatto saltare in aria dai tedeschi in ritirata insieme alla maggior parte degli altri ponti carrabili della città.
Ma perché si chiama così?
Al tempo la zona era molto trafficata – nei dintorni c’era anche un mercato di ambulanti – e pare che nei pressi del ponte si generassero continui litigi, vuoi per questioni di precedenza (data la strettezza del passaggio), vuoi per l’abitudine di fermarsi a bere vino in trattoria, vuoi per il carattere squisitamente polemico dei fiorentini. Come che sia, le liti frequenti valsero al ponte il nome attuale: “riffa” è infatti un termine arcaico toscano per “rissa”, nel senso più largo di “prepotenza, violenza”, quindi in questo caso non ha nulla a che vedere con le lotterie.